Serapias cordigera (L.): genere spiccatamente mediterraneo, il nome Serapias fu dato da Diocoride a una non meglio identificata orchidea dalle presunte proprietà afrodisiache in riferimento a Serapis (Serapide), dio dell’antico Egitto il cui culto era propiziatorio per la fertilità. La cordigera deve il suo nome specifico alle parole “cor”, “cordis”, (cuore) e “gero” (porto) dal latino: “che porta i cuori”, con riferimento alla forma cordata dell’epichilo. Sembra che gli insetti vengono richiamati per l’impollinazione, più che per evidenti richiami olfattivi e visivi, per il confortevole rifugio offerto dalla struttura a forma di tubo formata dall’ipochilo e dal casco, della quale approfittano spesso anche i ragni per appostarsi durante la caccia. E’ una delle Serapias con areale più ampio, ma non è mai molto comune: specie mediterranea-atlantica, in Italia è più diffusa nel Centro-Sud, in particolare in Toscana, Sardegna, Lazio e Puglia. I biotopi nei quali vive sono i boschi aperti, le macchie, i terreni incolti e i prati umidi, da piena luce a mezz’ombra, in ambienti freschi. Fiorisce da aprile a maggio e sale in altitudine dalla costa fino ai 600-800 m di quota.