«In occidente spesso si pensa che abbronzarsi al sole sia il metodo più valido per migliorare il colore della propria pelle, ma le nostre ricerche suggeriscono che seguire uno stile di vita sano, combinato a una buona dieta, sia in realtà la soluzione più efficace.»
Ad affermarlo è Ian Stephen, psicologo e autore di un interessante studio condotto in Inghilterra presso l’Università di Bristol.
La ricerca spiega che il colore scuro della pelle, quello a cui molte persone aspirano durante l’estate, è determinato da due pigmenti: la melanina e i carotenoidi. Ma mentre la formazione del primo pigmento è dovuta all’esposizione al sole ed è responsabile del colorito scuro, i secondi (una famiglia che si compone di oltre 600 membri) si ritrovano in determinati tipi di frutta e verdura e donano alla pelle una colorazione dorata.
Zucche, carote, angurie, peperoni, pomodori, albicocche e meloni: dotati di un caratteristico colore giallo-arancione, sono gli alimenti che contengono la maggior quantità di carotenoidi.
Oltre a donare evidenti benefici estetici, questo gruppo di alimenti contrasta in modo efficace i principali responsabili dell’invecchiamento cellulare (i cosiddetti radicali liberi) oltre ad aiutare a prevenire alcune forme di cancro.
I carotenoidi sono esattamente gli stessi pigmenti attraverso cui uccelli e pesci molto colorati mostrano il proprio stato di salute e appeal nei confronti dell’altro sesso, e i ricercatori pensano che meccanismi biologici simili possano agire anche nell’uomo (questi pigmenti infatti sono le sostanze precursori della vitamina A, importante per la salute della vista, della pelle e dei capelli).
Secondo gli autori dello studio sarebbe sufficiente una dieta di trenta giorni ricca in questi alimenti per osservare i primi risultati sulla pelle, con un effetto estetico migliore, e più gradito, di quello ottenuto con la semplice abbronzatura. Un’occasione in più per non far mai mancare sulla tavola frutta e verdura, specialmente in estate.
Fonte: Skin colour gives clues to health. University of Bristol 2010.
Certo per loro la frutta è l’opzione A e il sole la B, molto più remota. per noi, fortunatamente le due opzioni sono tutte e due A! Che bello, per una volta siamo meglio di Cameron.