di Gianni Ferraris
“Lecce è una delle città più belle d’Italia, ora ha un polo fieristico in più che porterà turismo anche fuori stagione…” Così è stato detto durante la presentazione del nuovo padiglione fieristico in piazza Palio.
Da non leccese sono due anni che vedo quella tristissima piazza abbandonata a sé stessa. Un catino che, mi si dice, doveva ospitare il palio di Lecce. Meravigliosa trovata. Di chi? Non lo so, sicuramente era qualcuno che passò per caso da Siena o da Asti e disse “anch’io voglio il palio…”. Quasi quasi proverei a proporre al sindaco della mia città la creazione un quartiere della grecìa alessandrina. Ovviamente con tanto di lingua grica e tutti i connessi.
La piazza, dicevo, era già tristanzuola. Un catino invaso, mi dice un’amica che insegna in una delle scuole che si affacciano su quella meraviglia, dalle acque quando piove troppo. Un’opera inutile insomma, quasi dannosa. Però ormai c’era, ed erano possibili alcune opzioni. Riqualificare il tutto creando un’oasi di verde, panchine, giochi per bimbi, un luogo dove le persone potessero andare le sere d’estate, pieno di alberi e di erba. Oppure creare un improbabile polo fieristico. Improbabile perché un ente fiere che si rispetti deve predisporre tutto quanto per accogliere espositori e visitatori. Parliamo di ampi parcheggi per mezzi grandi e per auto. Parliamo di non congestionare il traffico cittadino. Se quando c’è il normale mercato del lunedi le strade attorno a quella piazza sono rallentate e spesso ferme, se ci sono parcheggi in seconda fila per lasciare o prendere i ragazzi delle scuole, immaginiamo cosa sarà il tutto durante un fiera che funzioni. Nella quale arrivano visitatori dalle prime ore del mattino fino a sera.
Inoltre sarebbe interessante capire come una fiera di settore possa portare “turismo”. Diciamo che porterebbe a Lecce operatori dei settori interessati e privati che vengono per la fiera e se ne vanno. Diciamo che è un’opportunità per le aziende locali. Un’ottima cosa per loro, se fosse fatta in luoghi accessibili, se chi arriva può lasciare l’auto senza doversi fare chilometri a piedi.
Altro capitolo è l’impatto visivo che si ha arrivando nei pressi del “polo fieristico”. Ci sono passato stamattina. L’impressione era di una colata di plastica dentro il catino. Capannoni da zona industriale coperti di teli bianchi.
Già, Lecce è una delle più belle città italiane. E mi spingo oltre, secondo una mia classifica personale sta nei primi quattro posti. Assieme a Venezia, Firenze e Genova. Perché si fanno sforzi così importanti per abbassarne il livello?
Condivido assolutamente. Lecce non l’ho visitata (sono stata in Puglia giusto l’estate scorsa e per motivi di tempo l’ho solo “sfiorata”) ma descrivi benissimo la piazza e l’impatto visivo (e non solo) che avrebbe un “polo fieristico” solitamente allestito in aree molto “diverse”…Che peccato che dietro a certe proposte non ci sia mai un progetto studiato da cima a fondo…
Chi conosce Lecce non più non essere d’accordo. Certo dovremmo essere più operativi per implementare il nostro salento, ma spesso come altrove, il rientro dei “cervelli” da fuori salento, più che difficile è fortemente ostacolato da tanti che il cervello lo hanno dato all’ammasso ( così si diceva prima che io nascessi!)
Buona settimana a tutti.