di Rocco Boccadamo
Lettera aperta al Presidente della Provincia di Lecce Antonio Gabellone, al Sindaco di Lecce Paolo Perrone e, per conoscenza, al Capogruppo PD al Comune di Lecce Antonio Rotundo.
Nello scorso gennaio ho lanciato alle SS.VV. – direttamente e anche attraverso la stampa – un vibrato e motivato appello per il restauro dei manufatti di legno relativi al portone centrale e alle due porte laterali esistenti sul frontespizio della basilica di S. Croce.
Pur essendoci state, da parte Vostra, pubbliche dichiarazioni di sensibilità e interesse rispetto al problema, a distanza di un trimestre non è successo alcunché di concreto.
Le anzidette strutture lignee sono, infatti, sempre lì, in condizioni vieppiù pietose, per non dire vergognose, quando, alla fin fine, gli interventi da compiere non richiedono una spesa di milioni, bensì di poche migliaia di euro.
Pertanto, mi permetto di rinnovare la sollecitazione, auspicando che si passi, al più presto, dalle parole/assicurazioni ai fatti e che gli infissi del gioiello artistico di che trattasi siano restaurati e ritornino ad uno stato decoroso, doverosamente consono alla grandiosità e alla bellezza del monumento.
Grazie.
Rocco Boccadamo
Anche se non proprio a Lecce, nel Salento alcuni piccoli passi, per quel che concerne il restauro degli infissi e più precisamente dei portoni, si stanno facendo. Potete sicuramente prenderne atto di persona visitando il Comune di Scorrano, Specchia e Galatone che la scorsa estate hanno fatto restaurare, i portoni di Palazzo Veris (sede del comune di Scorrano) e i portoni delle rispettive Chiese Matrici.
Inoltre, proprio in questi giorni, sempre a Scorrano si è concluso il restauro del tre portoni monumentali della Chiesa della Trasfigurazione del Cristo, meglio conosciuta come la Chiesa di Santa Domenica.
Il problema secondo me, è rappresentato, oltre che dal reperimento di fondi, anche dalle metodologie di intervento, e dalla carenza di maestranze qualificate. Infatti i portoni sono da sempre considerati di secondaria importanza, affidandone il “restauro” ad improvvisati restauratori lignei, che non avendo specifiche conoscenze attuano interventi poco consoni, non idonei a garantire la conservazione dal bene.
I portoni di S.CROCE a Lecce furono restaurati nel 2000 con delle economie dei fondi del Giubileo, affidati i lavori altrettanto in economia ad una ditta che di restauro erano molto lontani, fermati quasi in tempo mentre spianavano la superficie lignea con una moletta elettrica distruggendo la patina originale, terminati poi con le indicazioni della soprintendenza,