di Marcello Gaballo
Il 30 aprile 1607 il conte di Mesagne don Ferdinando Beltrano, genero dei duchi Acquaviva, commissiona al mastro Angelo Spalletta una cappella con altare nella chiesa dei Paolotti, allora detta S. Maria di Costantinopoli o del Canneto extra et prope menia, per un compenso pattuito di 80 ducati.
Detto mastro si obbliga di fare detta cappella all’ altare maggiore di detta chiesa, conforme al desegno fatto per mastro monaco della terra di Copertino, quale è in potere di esso mastro Angelo, consignatoli da detto signor Conte, munito col segillo di esso signor Conte.
Sarà obbligato esso mastro Angelo di mettere tutta la monitione integra che ci vorrà per detta cappella cossì di liccese, come di tufi, calce et pietre et anche tutti l’ afici necessari a proprie spese di esso mastro Angelo.
Detto mastro si impegna a consegnarla finita entro la metà di settembre dello stesso anno, con la facoltà da parte del conte, qualora non fosse terminata entro tale termine, di nominare un altro mastro al posto dello Spalletta, che se ne farà carico delle spese.
Il contratto prevede altresì che le statue dei Santi da mettere in tale cappella, conformemente al disegno ed al progetto, saranno realizzate dal mastro Vespasiano di Gallipoli.
Riguardo al pagamento, il Conte versa subito 25 ducati, mentre la restante somma per arrivare agli 80 pattuiti verrà data fatigando pagando. Gli ultimi 20 ducati saranno consegnati a lavori ultimati et alla sua perfectione.