di Elsa Carrisi
L’azzurro del nostro mare è il riflesso argenteo del canto secolare degli ulivi in un intreccio armonico che mantiene ogni cosa al suo posto e fa sì che tutte le cose partecipino in egual modo alla vita.
L’armonia delle cose è nel punto di equilibrio che sostiene l’universo e noi, lungo il nostro cammino, arco di cielo disegnato da una colomba, la nostra colomba di pace.
Cos’è il nostro sogno se non quella linea d’orizzonte che ci sta davanti, quel punto di fuoco in cui convergono i nostri sguardi, i nostri piedi, come radici piantate su questo pezzo di terra.
L’uomo e l’ulivo cantano da sempre insieme:
Arveru ci pe mie t’a fattu cippu,
le pene ca me tai ieu le supportu,
le pene ca me tai ieu le supportu…
Così cantavano i nostri nonni abituati e rassegnati alla povertà, al destino che i ricchi e “nobili” padroni riservavano loro.
Firma la petizione “Nessuno tocchi gli ulivi di Puglia”: